Il prossimo autunno Collecchio ospita la grande mostra “La Pelle dell’Anima. Percezione e raffigurazione del corpo femminile tra Otto e Novecento” promossa dall’Assessorato alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune e curata da Anna Mavilla, in collaborazione con Elisabetta Bernardelli, Cinzia Cassinari, Valeria Depalmi. La mostra pone l’accento su uno dei temi cruciali e centrali dell’arte, la rappresentazione artistica del corpo femminile senza veli, spogliato e artificialmente prodotto per la seduzione, come motivo, forma, atto di percezione e conoscenza di sé e dell’altro. Organizzata dalla società Educarte, “La Pelle dell’Anima” affronta un tema complesso che segna in profondità lo svolgersi delle poetiche figurative fra Otto e Novecento toccando, oltre a questioni estetiche e stilistiche, problematiche morali e sociali, orientamenti filosofico-esistenziali, tabù codificati e infranti.
Nelle splendide sale dell’ottocentesca “Villa Soragna”, immersa nel verde di Parco Nevicati, si può ammirare dal 9 ottobre al 21 novembre, un significativo corpus di oltre cinquanta opere che indaga la fortuna artistica del genere del nudo e ne illustra le alterne vicende, determinate dal variare dei temi e dal mutare della morale comune. Tra nudità allegoriche, simboliche, erotiche, esotiche o intimiste, in una polifonia di linguaggi carica di desideri tattili e visivi, il percorso espositivo si snoda fra i diversi “ismi” dell’Ottocento fino ad inoltrarsi ben dentro il Novecento con il diffondersi di un sintetismo sempre più terso e decantato nelle forme.
Data l’ampiezza del repertorio disponibile, la scelta è stata quella di concentrarsi su un numero limitato di esempi salienti (circa 38 gli artisti rappresentati in mostra, da Camillo Innocenti a Renato Guttuso, da Gian Battista Galizzi a Massimo Campigli, a Carlo Corsi, da Sebastian Matta a Egon Schiele, ai parmensi Amedeo Bocchi, Daniele De Strobel, Renato Brozzi, Amos Nattini, Luigi Froni, Martino Jasoni), scanditi in un percorso di successione cronologica organizzato per nuclei tematici. Le sezioni presenti in mostra,"Il nudo fra Storia e Mito", "Odalische e bagnanti", "Muse e modelle", Momenti di intimità", "Icone contemporanee tra figurazione e astrazione”, raccontano i cambiamenti nel modo di percepire la realtà del corpo attraverso il linguaggio dell’arte. L’ultima sala del percorso espositivo mette in scena una accurata selezione di capi di biancheria intima dei primi anni del Novecento: gli indumenti interagiscono col corpo femminile, rivelandosi specchio dei mutamenti storico-sociali.
In occasione della mostra sarà attivato un servizio di visite guidate e di attività didattica per le scuole a cura della società Educarte.
dipinto: Gian Battista Galizzi, Nuda dormiente, 1916, Piacenza, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi